“Stiamo portando in giro una festa, è festa ovunque e ad ogni ora.” I Doc si raccontano!

Il tour estivo di supporto a Desert Yacht Club sta per concludersi, una serie di date che ha confermato nuovamente l’ottimo stato mentale dei Negrita. I Doc, tuttavia, non hanno certo intenzione di riposarsi sugli allori o, quantomeno, non intendono farlo troppo a lungo. La testa è già rivolta in avanti, a nuovi progetti e alla solita valanga di idee possibili per il futuro prossimo. Intercettati in un raro momento di pausa, Pau, Drigo e Mac ci hanno raccontato qualcosa a riguardo…

La sensazione è che stiate attraversando uno dei momenti più gratificanti della vostra carriera. Almeno sul palco. Si vede dagli sguardi, dalla complicità. In caso contrario, nel progetto cinematografico di cui parlate da qualche mese e in cui siete coinvolti per la colonna sonora, dovreste pensare anche al ruolo di attori principali.

Drigo: “Essere in tour è il momento più entusiasmante e gratificante. C’è la band ’On The Road’, c’è lo scambio con la platea, la performance, l’improvvisazione, caffè la mattina a Genova, pranzo a Roma, cena a Napoli e così via…Tanti input emotivi e concreti, è il massimo. Sì, siamo felici e affiatati. Stiamo portando in giro una festa, è festa ovunque e ad ogni ora. Abbiamo già lavorato per il cinema e sappiamo quanto possa essere divertente comporre musica per un film. Non devi pensare né a fare una hit, né ad accontentare i tuoi fans: maneggi emozioni allo stato puro, guardi le immagini e ti lasci guidare da atmosfere e situazioni: bello! E sì, bello sarebbe prima o poi provare a recitare, sono sicuro che ognuno a modo suo riuscirebbe bene…Scorsese ci chiama tutti i giorni, ma purtroppo al momento siamo in tour ;0)”.

Pau: “Sì, verissimo. Stiamo attraversando un periodo molto positivo tra noi, in un bellissimo clima, come non avveniva da anni. Forse è ancora più chiaro che le grandi crisi servano anche per avere poi grosse soddisfazioni. Insomma, ce la godiamo. Questo è il mood che si è creato con quest’album e con questo tour e noi ne approfittiamo rapacemente (ride, ndr)”

In un post di qualche settimana fa, avete fatto riferimento alla possibilità di tornare a esibirvi nei teatri. Era una battuta o credi che sia un’esperienza replicabile? I fan lo ricordano ancora come uno dei tour più intensi della vostra carriera.

Drigo: Ovvio che sì. Torneremo nei teatri con arsenale acustico e lo faremo a tappeto in tutto il paese. Quelli sì che sono posti adatti alla musica, allo show e ad un contatto concreto con la platea. La vita in teatro è un’esperienza speciale, in Italia ce ne sono di magnifici, veri e propri capolavori. Ispiranti. E un teatro non è né un palazzetto né un parco fuori dal centro. Qui sei nel cuore delle città: nella frenetica routine di un tour, puoi trovare comunque il tempo di far due passi e penetrare nei luoghi, gli usi, i costumi, la storia e i musei dei posti in cui arrivi per lavoro. Abbiam sul tavolo una manciata di progetti da realizzare in coda a questo tour, tornare nei teatri è già in lista.

Cesare: Il tour nei teatri non è un ricordo intenso solo per i fan, lo è anche e soprattutto per noi che lo abbiamo vissuto. Un po’ come quando fai un bel viaggio in un posto in cui non avevi mai pensato di andare e poi torni a casa: passa il tempo e hai emozioni forti ogni volta che ci ripensi, così non vedi l’ora di tornarci. Portare la nostra musica sui palchi dei teatri necessita di un lungo lavoro di preparazione in cui le canzoni mutano di forma, dinamica e profondità e pure quella è una fase per noi molto stimolante…Se in un palazzetto l’emotività è trasmessa in una forma di energia cruda e primordiale, in cui pure il corpo è coinvolto, in teatro è tutto affidato alla musica e all’atmosfera che si crea, a volte in modo unico e minimale con pochi strumenti. E poi quel contrasto tra lo stare seduti e la voglia di saltare via dalla sedia (cosa cui è impossibile resistere ahahah): ci sono stati momenti di euforia globale tra noi e il pubblico nei teatri.

Quindi, se a volte ne parliamo, direi che non è proprio una battuta, ci stiamo pensando come stiamo pensando ad altri progetti, penso che sia solo una questione di priorità e di scelte, ma prima o poi l’esperienza la vorremo rifare.

Pau: Penso che non sia stata una battuta. Quella frase è stata proprio dettata da un’emozione che ho provato in quel momento, forse proprio per il fatto che in questo tour abbiamo riarrangiato tre pezzi con quel sapore. Il richiamo mentale è stato immediato. È da mesi che pensiamo a questa cosa, anzi forse addirittura da anni, perché quella nei teatri è stata un’esperienza coinvolgente, in grado di portarti in un’altra dimensione, in cui ti godi il pubblico e la platea con un altro mood. Oltre al fatto che alcuni pezzi assumono anche un valore in più in quel contesto. Quando ci sarà la possibilità, lo faremo sicuramente.

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