“Che cos’e’ la liberta’? Io credo: e’ non aver piu’ paura” – Ecco il video de “I ragazzi stanno bene”!

George: Lo sai? Una volta questo era proprio un gran bel paese… e non riesco a capire quello che gli è successo.

Billy: Beh, è che tutti hanno paura, ecco cos’è successo. Noi non possiamo neanche andare in uno di quegli alberghetti da due soldi, voglio dire propri di quelli da due soldi, capisci? Credono che si vada a scannarli o qualcosa, hanno paura.

George: Ah si, è vero, la libertà è tutto, d’accordo, ma… Parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse. Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato… E bada non dire mai a nessuno che non è libero, perché allora quello si darà un gran daffare a uccidere, a massacrare per dimostrarti che lo è. Ah certo, ti parlano e ti parlano e ti riparlano di questa famosa libertà individuale, ma quando vedono un individuo veramente libero, allora hanno paura. (Easy Rider, discorso sulla libertà)

Se esiste un fil rouge in grado di unire tutte anime e le incarnazioni della musica dei Negrita, quello è sicuramente il concetto di libertà. Non è quindi un caso che il brano scelto per la sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo, nonché per dare il via alle celebrazioni dei loro primi venticinque anni di carriera, sia forse quello che su tale concetto si fonda maggiormente. Quello di cui parlano i Negrita, tuttavia, non è qualcosa di legato al disagio della solitudine o all’emarginazione, ma si avvicina di più alla sua connotazione aristotelica: solo chi ha superato le proprie paure sarà veramente libero. Tanto il video, quanto le liriche di I Ragazzi Stanno Bene vanno proprio in quella direzione: non un mero j’accuse rivolto a ciò che non gli va, ma un’opera esistenziale che fa della speranza il fulcro di una storia toccante, che ognuno può filtrare ed interpretare attraverso la propria sensibilità. Senza paura di essere giudicato.

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