Meridiano di sangue, sangue e dolore
Strade di polvere asfalto e sudore
Un’aquila vola tra nuvole e cielo
Io cosa sono? Io cosa ero?
Oltre la linea di questa frontiera
Spettri di sogni, latta e lamiera
Pezzi d’America, di un dio minore
In radio i Calexico in mano un liquore
Ma è tempo di Golpe, Rivoluzione
Lo sanno tutti su questo furgone
Nuovo orizzonte nuova stagione
E fuoco su tutto come Nerone
Un colpo di coda forte e piazzato
Quando sembra tutto finito
Quando sembra tutto finito
Come dire che hai fallito
ADIOS PARANOIA… STIAMO ANDANDO IN MESSICO
MADRE DE DIOS… MA È VERAMENTE MESSICO?
San Diego di notte, sapeva di festa
1000 elicotteri sopra la testa
Vegas porta dell’inferno
Con la moquette che puzza d’eterno
Oltre la Valley su una duna
Una barca appesa alla luna
Ruggine, corvi e cielo stellato
Chissà cosa ero o sono mai stato…
Ma è tempo di Golpe, Rivoluzione
Un esercito in furgone
Un altro orizzonte la missione
E fuoco su tutto come Nerone
Un colpo di coda forte e piazzato
Quando sembra tutto finito
Quando sembra tutto finito
Come dire che hai fallito
ADIOS PARANOIA… STIAMO ANDANDO IN MESSICO
MADRE DE DIOS… MA È VERAMENTE MESSICO?
SANTA MARIA… STIAMO ANDANDO IN MESSICO
OH MAMMA MIA… ESTOY LLEGANDO A MEXICO
Nel mezzo di un deserto attratti da un miraggio
Ti accorgi che la vita è… questione di coraggio
Cambiare pelle è dura, il vuoto fa paura
Ma scegli argento o piombo davanti allo strapiombo?
ADIOS PARANOIA… STIAMO ANDANDO IN MESSICO
MADRE DE DIOS… MA È VERAMENTE MESSICO?
SANTA MARIA… STIAMO ANDANDO IN MESSICO
OH MAMMA MIA… I’M GOING DOWN TO MEXICO
La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso (Into The Wild)
Spesso, condizionati dalla sicurezza, dal conformismo, dalla comodità, diveniamo incapaci di progredire, di seguire l’istinto, preferendovi una più vile immobilità. Giunti pericolosamente vicino a quel cratere, in un primo momento i Negrita scelsero la fuga, in apparenza la via più semplice. E quale meta migliore del Messico, nell’immaginario comune il luogo verso cui dirigersi con l’intento di far perdere le proprie tracce? Per animi avventurosi come i loro non poteva esistere nulla di più devastante di un futuro certo. Per la prima volta, quindi, le loro strade si divisero. Tuttavia, complice il deserto, le sue visioni e la sua mancanza apparentemente di punti di riferimento, Pau, Mac e Drigo finirono per ritrovarsi, prendersi per mano e raggiungere la frontiera. La voglia di scappare svanita, nuovi stimoli all’orizzonte: in Messico si poteva anche ricominciare a far festa. Tra paradisi e illusioni, avevano scelto la loro amicizia. Ancora una volta.
Production : Lebonski Agency
Directed by Andrea Folino
Dop e Steadycam : Claudio Marceddu
Director of Production: Elisa Goethals
Editing: Pietro “GreezWeed” Daood
Assistant: Roberto Verbena
Runner : Simone Maraglino
Driver : Ciprian Pitigoi-Vittorio Beccu
Styling: Brand Warrior
Styling on set : Claudia Puggi
Make up : Alessio Lorusso
Drone : Emilio Canu Bruno Cattari
Photographer : Angelo Mendula
Location : Piscinas comune di Arbus sardegna
Thanks to Nicola Pinna,noleggio Only Sardinia,Fratelli Cartocci rental
Quando entri in una band, sottoscrivi delle regole non dette che saranno l’ABC del tuo futuro. Le regole variano da band a band. Nei Negrita vige da sempre la regola dei 3\3. Un terzo attitudine, un altro contenuti e l’ultimo, se non il primo, è il sound. Cos’è una band senza un suo sound? Poco o niente. Noi giochiamo da sempre col nostro sound. Lo stropicciamo, lo arricchiamo e lo rinnoviamo. Adios Paranoia non sfugge a questo trattamento. L’abbiamo composta in California, a due passi dal Messico. Parla di quei giorni e del carico di problemi e paranoie che ci siamo portati dietro lasciando l’Italia. Ma è nel sound che si concentra maggiormente il cambiamento. Via la paranoia, ma soprattutto via i vecchi concetti di composizione e arrangiamento. Nel videoclip ci siamo divertiti a girare fra cielo e sabbia, mete e miraggi, fuga ed esplorazione. Torniamo rinnovati, contemporanei e con la voglia di spaccare il domani. È la nostra ricetta per non invecchiare mai. (Negrita)
Ormai braccati e costretti a confessare i segreti che si celavano dietro al loro Kitchen Groove e alla nascita di Adios Paranoia, i Negrita decisero di consegnarsi nelle mani dei fan, che a gran voce chiedevano loro altre dichiarazioni, altri squarci sul futuro. La loro non era stata una fuga dal mondo, dall’umanità, dalla musica, ma l’esatto contrario. Si erano trovati ad un bivio, la classica sliding door di fronte alla quale tutte le certezze svaniscono, dove persino chi come loro aveva abituato tutti ai cambi di rotta, alle scelte audaci, era rimasto paralizzato. Un bivio nel deserto può sembrare un paradosso, ma quando ti ci trovi di fronte devi fare i conti con te stesso, con quello che sei, con quello che vuoi rappresentare. Con un solo punto fermo, quello di continuare a non guardarsi indietro mai, anche quando la scelta più saggia non è quella di fuggire, di passare la frontiera per dileguarsi, ma per ricominciare a vivere, lasciandosi tutto alle spalle. Quella che fino ad allora era apparsa come la meta, si mostrò di colpo per quello che era davvero: un semplice limite verso cui tendere, impossibile da raggiungere perché puramente interiore. Ora sì che la band poteva far ritorno a casa, riprendere gli strumenti e ricominciare a suonare.
Tre date, il 10 aprile a Bologna, Unipol Arena; il 12 aprile a Roma, Palalottomatica e il 14 aprile a Milano, Mediolanum Forum. Tre città da riconquistare. Basta paranoie, cazzo, ora si fa sul serio.
I biglietti in vendita:
*A partire dalle ore 10.00 di lunedì 20 novembre per gli iscritti al fan club su negrita.com
*A partire dalle ore 10.00 di mercoledì 22 novembre general sale su ticketone.it
Base Joshua Tree chiama fandom, ripeto Joshua Tree chiama fandom. Abbiamo avvistato sei figuri che sembrano corrispondere alle persone che state cercando. Hanno strani soprannomi e abbiamo dovuto chiamare rinforzi per farli smettere di suonare. Dicevano di essere passati per Londra e il Giappone e di essere diretti a sud. Se può aiutarvi, le uniche parole che siamo riusciti a strappargli nella nostra lingua sono state Kitchen Groove.
Qui base fandom, ricevuto Joshua Tree. Ottimo lavoro, abbiamo tutte le informazioni per credere di aver ritrovato i Negrita. Dobbiamo fermarli prima che raggiungano il Messico…
Dov’erano quindi fuggiti i Negrita alla fine del tour di supporto a 9? E cosa diavolo era questo Kitchen Groove? Questa volta, Pau, Mac, Drigo, il Ghando, Giacomo e Cristiano avevano fatto davvero le cose in grande. E Barbacci, come sempre, ne era stato complice. Erano stati fotografati con la Union Jack in pub malfamati di Camden Town, in kimono su tavoli che avevano visto passare generazioni di samurai e, infine, accampati nel deserto della California. Sempre insieme, sempre con forchetta e chitarra. Qualche testimone ha parlato di strane formule alchemiche, di riti iniziatici ignoti ai più. Altri riferiscono solo di grandi risate, di quelle che fanno bene al cuore.
Braccati dai fan e con un pugno di idee in tasca, i Negrita furono costretti a svelare il proprio segreto:
“Negli ultimi anni la musica è cambiata davvero e noi, oggi come mai, vogliamo cavalcare questo tempo. Via i soliti rituali di composizione, via le jam session, via addirittura le sale prova. Sei musicisti, un furgone lanciato sulle strade del sud ovest americano, dei portatili, un mic e qualche strumento acustico preso a noleggio. Arizona, Nevada, California e il confine col Messico sempre ad uno sputo da noi. Seduti attorno ai tavoli delle cucine che avevamo a disposizione, nelle metropoli come nei deserti, nasce il nostro Kitchen Groove. Tablet e smart phone sempre incandescenti per creare groove, beat ed effetti. Idee, emozioni ed esperimenti come cibo per lo spirito per il nostro nuovo sound. Linguaggi nuovi e antichi che si rincorrono, si intrecciano e si fondono in quel meraviglioso caos ordinato che tra poco avrete modo di ascoltare anche voi. Buon viaggio a tutti.”
Negrita
CD + DVD
CD “XXX” Remastered 2017
DVD “XXX – da Arezzo a New Orleans, Docufilm”
In preorder qui: http://bit.ly/XXX20thAnniversaryEdition
Cofanetto in Edizione Limitata, Numerata, Autografata. (Esclusiva Amazon.it)
Contiene:
CD “XXX” Remastered 2017
DVD “XXX – da Arezzo a New Orleans, Docufilm”
VINILE XXX Remastered 2017, 180 gr.
Libro 28 Pagine con testo e foto inedite
Foto celebrativa autografata da tutti i membri originali della band (Pau, Mac, Drigo, Zama, Franco Li Causi)
In preorder qui: http://bit.ly/Box_XXX20thAnniversaryEdition
Un racconto, una memoria, una serie di appunti di un viaggio geografico, umano ed artistico: da Arezzo a New Orleans e ritorno, la nostra voglia di comunicare attraverso la musica. Avevano aperto lo sportello, erano balzati in fretta giù dal taxi, in fuga da un ambiente caldo e opprimente che gli aveva incollato la camicia alle spalle, le spalle ai sedili.
Ma all’aperto, ancora nessun sollievo, ancora il senso d’immersione provato all’uscita dall’aeroporto. Respirazione e movimenti ingolfati dall’apnea in un fluido caldo e soporifero a metà fra l’aria afosa e l’acqua fumante di una vasca da bagno.
Più o meno visibilmente spaesati, con i bagagli sul marciapiedi, erano rimasti per un po’ ad osservare l’edificio. È proprio questo, l’indirizzo? Possibile? Dio santo, ma come c’è saltato in mente…?
Ripensando al lungo viaggio, s’erano fatti coraggio e avevano suonato, increduli, il campanello di questa porticina.
Erano entrati tutti da qui. Dalla porta di servizio. Nella penombra, scansando i bidoni della spazzatura per la raccolta differenziata.
Anche gli ospiti arrivati per la prima volta. Anche quelli più insospettabili. Anche Bob Dylan, tempo addietro, s’era presentato qui coi suoi quaderni e la faccia smilza.
Questa fu la porta.
Dunque, anche per noi, la prima cosa fu una specie di buio ripostiglio per bici ed attrezzi, poi la cucina con il tavolo al centro, massicci mobili bianchi e fornelli dalle maniglie cromate.
Molto meglio così. In questo modo era meno difficile familiarizzare con il posto.
La casa aveva un salone per le danze, immensi specchi con cornici dorate, colonne neoclassiche; le stanze più ampie e luminose che avessi mai visto; soffitti altissimi, crepati d’umidità che i condizionatori non riuscivano ad arginare.
Fiacche pale di legno di antichi ventilatori coloniali ciondolavano dal soffitto.
Una volta entrati, affacciarsi all’aperto era soffocante, doloroso.
Al caldo grondante e tropicale della Louisiana, s’imponevano, qui, gli umori del Mississippi. Che le finestre stessero chiuse; eravamo comunque nel cuore di New Orleans.
TRACKLIST CD:
1. Bong
2. …E intanto il tempo passa
3. In un mare di noia
4. Sex
5. Per quello che dai
6. 544 Esplanade
7. Ma come fanno
8. I miei limiti
9. XXX
10. Ho imparato a sognare
11. Era magico
12. A modo mio
13. Io Pocahontas me la farei
14. Lasciami dormire
15. A modo mio (Tex Mex version)
16. Per quello che dai (demo)
17. Era Magico (demo)
18. Il peso di quest’eredità (Provino Inedito)
19. Pigro (Provino Inedito)
TRACKLIST LP:
LATO A
1. Bong
2. …E intanto il tempo passa
3. In un mare di noia
4. Sex
5. Per quello che dai
6. 544 esplanade
7. Ma come fanno
8. I miei limiti
LATO B
1. XXX
2. Ho imparato a sognare
3. Era magico
4. A modo mio
5. Io Pocahontas me la farei
6. Lasciami dormire