Tutta la banda parteciperà al Wind Summer Festival in Piazza Del Popolo a Roma il 23 e il 24 giugno!
#WINDSUMMERFESTIVAL #ESTATEPIÙVICINI
Il concetto di perdita è qualcosa con cui ci troviamo a fare i conti fin dalla nascita, quando, nostro malgrado, siamo costretti a lasciare l’utero materno per affrontare quella che sarà la nostra vita terrena. L’idea di rimpianto non ha mai fatto parte della poetica e dell’etica dei Negrita, ma arrivano giorni in cui è impossibile non lasciarsi cullare da quel sentimento che, nelle giuste dosi, ci aiuta a riflettere su quanto ogni cosa debba essere vissuta al massimo, così da non poter essere rimpianta in alcun modo.
Da questo sentimento nasce Non Torneranno Più, terzo singolo estratto da Desert Yacht Club, in uscita il 25 maggio 2018, scritto dai Negrita e prodotto, come sempre, da Fabrizio Barbacci.
“Non Torneranno Più” è una canzone che nasce dal rimpianto per la perdita improvvisa di un amico speciale. Riflette sulle esperienze, gli idoli della giovinezza e le emozioni, al tempo nuove, che non potremo più avere.
Una canzone che scaturisce anche dall’amarezza e dall’impotenza di non poter riparare a ciò che ormai ineluttabilmente è andato e non tornerà mai più.
Ma è pur sempre un inno alla vita. Alla gioventù. Spensierata, libera, curiosa e ribelle.
Abbiamo scelto come luogo per le riprese, il Salento. Per noi da sempre una seconda casa, un buen retiro, una zona piena di storia, bellezza selvaggia e… tanti amici. Musicisti e non.
Apres La Classe e Sud Sound System, partecipano al video, appunto per amicizia, stima reciproca e voglia di celebrare un patto: l’alleanza fra musicisti che hanno il proprio percorso, ma la stessa visione della musica. Che è festa, magia, poesia. Esplorazione spregiudicata.
Ringraziamo loro, come ringraziamo il giovane regista Mauro Russo, che insieme alle riprese, ha raggruppato una banda di belle persone per un paio di giorni di Gioia Infinita, struggente nostalgia, colori e fiesta.
Due parole su alcune citazioni cinematografiche che compaiono nel clip. Il ragazzo di colore che subisce il furto nel negozio di dischi vuol ricordare Steve, il protagonista della serie tv anni ottanta e novanta: “Otto sotto un Tetto”. Nandu Popu dei Sud Sound System, con la faccia truccata da pagliaccio punk al distributore di benzina, per noi è il Capitano Spaulding, del film “La Casa Dei Mille Corpi”, cult horror americano del 2003 del regista Rob Zombie.
(Negrita)
A poco più di un mese dalla sua uscita, Desert Yacht Club continua a far parlare molto di sé, tanto il pubblico, che è riuscito a coglierne appieno l’essenza e il viaggio emozionale che lo circonda e ne permea il contenuto, quanto la stampa, che lo ha accolto all’unanimità come uno dei meglio riusciti di questi (quasi) venticinque anni di carriera della band.
Rockol.it, tra i tanti, ne parla come di “un disco di frontiera, solido nel ricombinare i propri elementi narrativi, uscendo fuori dai suoi territori senza paura di rischiare”, in cui, “liberi da costrizioni, i Negrita hanno lasciato entrare di tutto nelle session di scrittura”. Sempre secondo Rockol, “nel disco sono presenti vigori roots e country, funky, reggae, ma anche noise e quel piglio di elettronica che i tre amici hanno innestato nel proprio sound a dare nuova materia a una formula ben collaudata”. Sempre sulle nuove sonorità e sulla voglia di non ripetere degli sterili cliché insiste Spaziorock.it, che definisce Desert Yacht Club “un disco coeso e coerente”, spinto da una band cambiata nel tempo insieme alla propria musica, ma che non dimentica il proprio imprinting. Ancora più a fondo va, poi, Musicattitude.it che parla senza paure di smentite di “un album dal tono più malinconico di quanto sia loro usuale, un’attitudine di tono rock di protesta e allarme sulla condizione sociale, che si abbraccia ad una resa musicale sempre di ampissimo spettro”, sottolineando poi quanto “il tutto sia sempre confezionato in una cornice pop, che addolcisce e smussa gli angoli rendendo l’album piacevole e fruibile per tutti”, senza “mai concede ai detrattori lo spunto per gridare alla banalità e ripetizione”. Anche Spettakolo.it mette in evidenza la rottura con gli stilemi di un tempo, appurando come i Negrita stessi “non amino ripetersi e se, in fase di lavorazione del disco, un pezzo ricorda troppo qualcosa del passato, questo viene scartato”. Anche se alla fine, tuttavia, “lo stile dei ragazzi di Arezzo è sempre inconfondibile ed emerge tra le pieghe dell’album”. Classic Rock, infine, sulle sue pagine si sofferma sull’evoluzione musicale della band che, “senza mai adagiarsi sugli allori”, è stata capace di creare un “lavoro di alta qualità, con una produzione impeccabile e brani efficaci”.
Insomma, la stampa nazionale ha colto perfettamente la filosofia che sta dietro ad un album la cui importanza e la cui natura catartica vanno ben oltre il mero aspetto musicale.
Dopo tre serate di fuoco nei palazzetti di Roma, Bologna e Milano, i Docs proseguono il tour di “Desert Yacht Club” nei mesi estivi, con un tour che li porterà in tutta la penisola, da Nord a Sud.
Ecco le prime date confermate del DYC LIVE 2018, (calendario in aggiornamento):
01.07 RIMINI, Park Ovest – Fiera Rimini
05.07 NICHELINO (TO), Stupinigi Sonic Park – Palazzina Di Caccia
07.07 VILLAFRANCA (VR), Castello Scaligero
08.07 LEGNANO (MI), Rugby Sound
13.07 GENOVA, Porto Antico
18.07 BRESCIA (BS), Piazza della Loggia
19.07 REGGIO EMILIA, Lime Space
21.07 GAVORRANO (GR), Teatro Delle Rocce
26.07 MAJANO (UD), Majano Festival
27.07 MIRANO (VE), Mirano Festival
09.08 PESCARA, Teatro D’Annunzio
13.08 FORTE DEI MARMI (LU), Villa Bertelli
15.08 LECCE, Piazza Libertini
17.08 REGGIO CALABRIA, Piazza Duomo
19.08 TAORMINA (ME), Teatro Antico
Biglietti in vendita su ticketone.it a partire dalle ore 10.00 di mercoledì 18 aprile.
Finalmente ci siamo, le valige sono pronte, il palco montato e gli animi carichi a mille: da domani si parte per mettere in subbuglio Bologna, Roma e Milano. Per alcuni, suonare dal vivo rappresenta la fine di un percorso iniziato con le prime session di registrazione di un nuovo album. Per altri ancora, l’occasione per autocelebrarsi o ricordare al mondo di essere ancora vivi. Per i Negrita, invece, salire su un palco è sempre stato qualcosa di più, un modo per condividere le proprie emozioni, le gioie e le paure con il proprio popolo, con chi è riuscito davvero a imprimere sulla propria pelle e nell’anima un racconto iniziato quasi venticinque anni fa e che non vede l’ora di far parte di questo nuovo capitolo iniziato con la pubblicazione di Desert Yacht Club.
Sì, perché la storia dei Negrita non può essere raccontata omettendo l’aspetto che più di ogni altro ne ha caratterizzato l’essenza, la natura più intima. Quello da cui tutto è iniziato e quello con cui tutto finirà. Prima delle tre date di presentazione del nuovo album, la band ha voluto scaldare i motori a Mantova, circondata da un manipolo di fan che hanno scandito dalla prima all’ultima nota di un concerto di un’intimità commovente, sebbene non ci si trovasse in un piccolo club, ma in un palazzetto non dissimile da quelli che attendono il gruppo nei prossimi giorni, seppur completamente vuoto. Lo stupore dettato da una location così surreale, unito ad un orario pomeridiano altrettanto inusuale, non hanno minimamente influito sul calore di una provincia che, prima di altre, ha saputo adottare la band alla nascita e che quindi è apparsa come la scelta più logica per iniziare una nuova avventura. Un vero e proprio nuovo inizio, come capitato spesso nella storia della band, fatto sì di cambiamenti e sorprese, ma che non ha di certo dimenticato nulla della propria biografia e delle proprie origini. Perché posso cambiare le canzoni, i luoghi e, talvolta, anche le sonorità, ma l’attitudine sarà sempre la stessa. Insomma, preparate tutti i bagagli, perché l’obiettivo dichiarato dei Negrita per il tour di Desert Yacht Club è quello di portare gioia. E gioia sarà.